Di notevole importanza
è poi la parte dedicata alla casara che riprende puntualmente la vita nelle
malghe d’alpeggio presenti nel territorio comunale e svela i segreti della
preparazione del formaggio d’allevo (quello che viene conservato a lungo) e del
pressato (da consumare ancora fresco), nonché dei principali derivati del latte
(burro, tosèla e ricotta)
Interessante poi
l’approfondimento riservato alla preparazione e conservazione di alcuni cibi
tipici quali i crauti, i derivati del maiale, la carne affumicata e la rinomata
carne secca, la pasta fresca, la polenta, la grappa ed il sidro.
Una piccola parte
dell’esposizione è destinata inoltre ai mezzi di trasporto quali la gerla, la
caponàra, la carriola, la slitta, il carro e l’otre.
Infine, fiore
all’occhiello del museo, è la parte dedicata alla lavorazione della paglia,
arte povera con origini, tra storia e leggenda del “Nicoletto dello Stabile”, proprio
a Lusiana attorno alla seconda metà del 1600.
Si possono così
ammirare tutti gli strumenti per la lavorazione della paglia, dal campo al
capo, quali la sésola, la chija e i
tamisi nonché tutti i diversi tipi di intreccio e i diversi prodotti finali quali
borse e cappelli.
Un viaggio a ritroso
di alcuni secoli aspetta quindi i visitatori che potranno altresì usufruire di
un’attrezzata sala proiezioni con vari filmati realizzati e prodotti
dall’associazione “ Lusàan ar spilar natura” e di un laboratorio didattico
dell’intreccio, dove poter simulare l’antica lavorazione della paglia da
“dressa”.
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